Non potendo cadere in un lungo sonno e svegliarci il 7 gennaio, vediamo come gestire le ansie tradizionali legate al periodo di Natale.
Ansia n. 1: Tutto deve essere perfetto.
La casa, la tavola, il pranzo, per come li hai pensati, richiedono tanto lavoro e comportano alcuni rischi dell’ultimo minuto. Hai fatto ricerche per mesi o per 20 minuti, che ti hanno dato un milione di idee, ma non devi concentrarle tutte a Natale, c’è un anno intero vuoto a disposizione. Lo sai che nessuno sa che cosa di incredibile avresti potuto preparare? Tutti sapranno solo quello che alla fine hai preparato. Quindi taglia un buon 20% delle cose che hai programmato, evita di strafare e ripeti il motto di Napoleone:
“Ho fretta, quindi vado lentamente”
Soluzione: Abbassare gli standard.
Ansia n. 2: Regali per tutti con pochi soldi.
Fare regali a tutti, soprattutto a quelli che ci faranno un regalo, che siano regali giusti, graditi, utili… Il regalo esprime affetto, non dovere. Più è impegnativo in termini economici, più può essere grande l’imbarazzo nell’altro se non lo gradisce o non ha ricambiato con la stessa moneta. È meglio concentrarsi sul biglietto, lascerà un segno riconducibile al nostro rapporto con il destinatario nel tempo. Sono le piccole emozioni che regalano grandi sorrisi.
“Nulla è piccolo per una grande mente” (Arthur Conan Doyle, il padre di Sherlock Holmes)
Soluzione: Regala emozioni.
Se non hai ancora idee sui regali da fare, ti consigliamo la Gift Heart di Psight: un pensiero di cuore.
Ansia n. 3: Parenti serpenti.
Gli esseri umani, sono gli organismi più affezionati all’immobilismo, cioè non cambiano, neanche quando il contesto è mutato (come è possibile che capiti). Alimentare alcuni rapporti che non sono di nostro interesse per abitudine, come accade con alcuni parenti, è mantenere un equilibrio che non è più stabile e va sostituito con un equilibrio differente. A chi si trova in un’impasse di questo tipo, possiamo suggerire di leggere uno dei tanti libri sul cambiamento, oppure di riflettere su una massima di Nietzsche:
“il serpente che non può cambiar pelle muore.”
E per chi fosse meno drastico:
“L’arte di riuscire simpatico consiste nel trovare simpatici gli altri” (William Hazlitt)
Soluzione: fai la scelta consapevole, non alimentare l’odio.
Ansia n. 4: In coppia, litigare come ogni natale.
Le vacanze di Natale per la coppia possono essere un buon momento per riposarsi e anche per fare qualcosa insieme. Ora, il difficile è trovare il giusto equilibrio tra le cose, non finire come l’anno scorso pieni di impegni propri e del partner, e delle rispettive famiglie d’origine. Che ognuno gestisca i suoi parenti può essere una buona norma, così si ottimizzano i tempi e si ha la scusa “devo andare che mi aspetta la mia ragazza”. Ma come fare a proporre questa soluzione a lei e parenti?
“Non è perché le cose sono difficili che non osiamo farle, ma è perché non osiamo farle che sono difficili”
Soluzione: Costruire il miglior compromesso per quella coppia. Non cadere in quello che fanno gli altri. (e non mandare gli auguri all’ex!)
Ansia n. 5: Famiglia a regime.
I bambini sono a casa dalla scuola, i compiti per le vacanze sono motivo di stress per tutta la famiglia, eppure bisognerebbe godersi le feste. Come fare a non rendere la convivenza in famiglia al completo un completo disastro?
“Ogni famiglia ha un segreto ed il segreto è che non è come le altre famiglie” (Alan Bennet)
Soluzione: Si può stilare un elenco degli impegni di tutti e far scegliere quando dedicarvisi. Si può scegliere quando, non se fare i compiti. In questo nuovo programma inserire nuove regole piacevoli, come vestirsi come si vuole, fare colazione due volte al giorno, mangiare sul divano, cucinare tutti insieme.
Ansia n. 6: Single sotto processo.
Accade che nonni, parenti, amici e nipoti, si chiedano e ti chiedano “ma il fidanzato/a non ce l’hai?”; puoi rispondere “l’ho chiesto a Babbo Natale”. Per ovviare queste domande e non cadere nella tristezza, un buon escamotage è dedicarsi ai giochi dei bambini o all’organizzazione di una parte del pranzo/cena.
“Non potendo regolare gli avvenimenti, regolo me stesso.” (Michel de Montaigne)
Soluzione: Tenersi impegnati in un’attività per non rimuginare su una questione che non sarà risolta a tavola.
Ansia n. 7: Recitare la felicità.
A Natale recepiamo il dovere di essere felici perché è Natale. Quando ci imponiamo di essere felici per non deludere chi abbiamo davanti, facciamo uno sforzo che ci porta a stare peggio, a sentirci più soli.
“Confessare una debolezza è sintomo di superiorità” (Dino Basili)
Soluzione: Non aderire a questa richiesta sociale. Ammettere la propria infelicità, può essere l’occasione per ricevere conforto e consigli, è il primo passo verso la giusta direzione e spesso vuol dire dare il buon esempio!
Nel prossimo articolo troverai nuove tradizioni da implementare per far sorridere anche quelli che dormono sul divano.